«Se un maggior numero di noi stimasse cibo, allegria e canzoni
al di sopra dei tesori d’oro, questo sarebbe un mondo più lieto.»~ Thorin Scudodiquercia
Cos’è il Valhalla?
Ad Asgard è la sala dove bere e divertirsi per l’eternità. A Pavia, invece, è un pub con cucina (ristopub) e con uno spazio dedicato al gioco.
Questo locale fa parte di una catena?
No. Sappiamo che il concept del Valhalla è stato fonte di ispirazione per altri locali, ma al momento non esiste un franchise con questo nome o con la formula AYCP.
Cosa significa “All You Can PLAY”?
La formula “All You Can PLAY” (AYCP) prevede una quota pro capite di 2,00€ e permette di giocare senza limiti di tempo (fino alla chiusura del locale) agli oltre 100 titoli presenti a catalogo. La quota AYCP non esclude la consumazione obbligatoria.
Posso portarmi giochi da casa?
Certo. In questo caso, ovviamente, non si applica la quota AYCP, ma potete in ogni caso rimanere a giocare senza limiti di tempo (fino alla chiusura del locale).
Avete manuali per Giochi di Ruolo?
No, principalmente perché chi gioca di ruolo ha il proprio manuale. Organizziamo però mensilmente delle serate GDR con master a disposizione dei giocatori.
Ci sono altri eventi?
Sì, e parecchi. Gli eventi fissi, che si svolgono con cadenza mensile sono il Mathsjam ogni penultimo martedì del mese (evento dedicato alla matematica ricreativa) e le degustazioni guidate di birre ogni ultima domenica del mese. Per tutti gli altri eventi, consultate i nostri account social: @valhallapv
CHI SIAMO
Andrea “serch”, The Brewmaster
Razza: Mezz’elfo
Classe: Alchimista
Allineamento: Legale Neutrale
Biografia: Biotecnologo di formazione, è l’esperto in chimica delle fermentazioni. Parla ai lieviti come se fossero suoi fratelli, e fermenta con successo idromele e birra dal 2010, le cui ricette sono segretissime: l’unica che può assistere alle preparazioni è Misa-chan, la sua gatta. Nel tempo libero è un fan di “puroresu”, il wrestling giapponese (quello di Uomo Tigre e Antonio Inoki). Se non sapete che birra scegliere, dovete assolutamente chiedere aiuto a lui!
Michela “Miko-chan”
Razza: Umana (Rohirrim)
Classe: Paladina
Allineamento: Legale – Buono
Biografia: Rappresenta l’equilibrio del gruppo, la saggezza e la pazienza. Giocatrice di Ruolo sin da giovane età, vanta un discreto curriculum come Game Master, soprattutto Dungeons and Dragons e Vampiri. Inizia a praticare arti marziali all’età di 8 anni e continua tutt’ora. Fra un allenamento e l’altro, porta avanti con successo gli studi, prima a Milano, poi a Pavia, dove si specializza in Biologia. Tra i suoi talenti spiccano soprattutto: Empatia Animale, Scacciare Non-morti e Individuazione del Bene.
Francesco “Kaiju” (no, prima che uscisse Pacific Rim!)
Razza: Mezzo drago d’ombra (non sono pazzo, mia madre mi ha fatto fare dei test)
Classe: Monaco per addestramento e ladro, bardo e mago per passione
Allineamento: Troppo buono (secondo chi mi conosce)
Biografia: Kaiju nasce all’età di 3 anni quando un suo compagno d’asilo porta una mattina un piccolo videogioco portatile a cristalli liquidi: da quell’istante ogni suo momento è scandito da un’incessante colonna sonora a 8 bit. Giocatore dedicato, espande in seguito negli anni la sua esperienza ludica al di fuori dell’elettronica e acquisisce conoscenze nel campo del gioco da tavolo, sia esso classico o di ruolo, e le sue condizioni si aggravano. Nel tentativo di comprendere come hackerare i cabinati delle sale giochi delle giostre, si diploma accidentalmente in informatica e ne trae sostentamento monetario per diversi anni senza comprendere davvero come la cosa sia possibile. Scopre in giovane età il mondo delle Arti Marziali da televisione e fumetti (come tutti i bravi ragazzi degli anni ’80) e comincia a studiarle e praticarle in adolescenza sicuro che un giorno potrebbe dover intraprendere la carriera di avventuriero come i personaggi di Dungeons & Dragons (gioco di ruolo che adora)… la convinzione viene rafforzata quando apre la propria palestra e numerose persone che condividono le sue aspirazioni, gli chiedono di essere addestrate. La sua collocazione nel locale non è ben definita ma può spaziare dal cameriere, all’addetto alla sicurezza, a quello che muore per primo per far vedere che la situazione è grave, ma che poi non è morto sul serio e c’è ancora un’ora e mezza di film… Questa sua ecletticità lo predispone ad avere una risposta a QUALSIASI vostra domanda… “e però è SBAGLIATA!” (cit.)